Gli appoggi a disco elastomerico confinato di MAVI sono costituiti da un disco in gomma alloggiato in un basamento monolitico in acciaio.
La deformabilità del disco permette le rotazioni attorno ad un qualsiasi asse, in accordo con quanto previsto dal progetto. In questo modo sono garantiti i movimenti rotazionali tra la sovrastruttura e la struttura sottostante, assicurando il trasferimento dei carichi verticali.
Il comportamento del disco elastomerico confinato è assimilabile a quello di un fluido viscoso, quindi le deformazioni verticali per effetto dei carichi sono nulle, mentre la rigidezza verticale è elevata e la pressione è uniformemente distribuita, pertanto si riduce al minimo l’eccentricità del carico verticale.
Le variazioni di volume della sovrastruttura, indotte dal gradiente di temperatura esterna, generano movimenti di traslazione, che sono permessi da superfici a basso coefficiente di attrito.
Per movimenti in tutte le direzioni non saranno realizzati vincoli ma nel caso in cui siano richiesti spostamenti in direzioni specifiche verranno inserite delle guide per orientare i movimenti.
MAVI fornisce una vasta gamma di appoggi a disco. Con riferimento alle Norme Tecniche per le Costruzioni – D.M. 14 gennaio 2008 §11.6 – APPOGGI STRUTTURALI – è previsto l’obbligo della Marcatura CE per tutti gli appoggi strutturali che vengono installati in maniera permanente in una costruzione. La normativa di riferimento per il dimensionamento, l’installazione e la manutenzione è la UNI EN 1337.
I dispositivi riportati nella seguente brochure sono conformi alla suddetta normativa e certificati da un’autorità notificante riconosciuta dal Regolamento europeo 305/2011/EU.
MAVI offre il proprio supporto tecnico per lo sviluppo di soluzioni innovative rispondenti a particolari esigenze progettuali o specifici standard, come le AASHTO, che si discostano dalla vigente normativa europea.
La gamma di appoggi a disco offerta consta di tre differenti tipologie, di cui si riportano le sigle:
MAVI - POTF | appoggio a disco fisso |
MAVI - POTG | appoggio a disco unidirezionale |
MAVI - POTL | appoggio a disco multidirezionale |
La nomenclatura degli appoggi a disco contiene informazioni sulle prestazioni del dispositivo stesso.
Si riporta di seguito la sigla tipo delle tre tipologie di appoggi a disco prodotti:
MAVI - POTF1000/100 | Appoggio fisso (F=fixed) con carico verticale di 1000kN e carico orizzontale di 100kN |
MAVI - POTG1000/100/±25 | Appoggio unidirezionale (G=guided) con carico verticale di 1000kN, carico orizzontale di 100kN e spostamento di ±25mm |
MAVI - POTL1000/±50/±25 | Appoggio multidirezionale (L=liberty) con carico verticale di 1000kN e spostamenti lungo i due assi principali di ±50mm e ±25mm. |
PARTE | MATERIALE | NORMATIVA |
---|---|---|
Elementi metallici | Acciaio S355J2+N | UNI EN – 10025 |
Elastomero | Gomma naturale- 50 SH | ISO 6446 |
Superficie di scorrimento | PTFE (politetrafluoroetilene) | UNI EN -1337 |
Guarnizione interna | Ottone | UNI EN – 12163 |
Superficie di scorrimento | Acciaio inox austenitico | UNI EN – 10088 |
Guide laterali | CM1 | UNI EN – 1337 |
Ciascun appoggio è dotato della seguente targhetta identificativa.
Inoltre i dispositivi unidirezionali e multidirezionali sono muniti di scala graduata e indice di misurazione necessari per il monitoraggio degli spostamenti.
È inoltre previsto l’inserimento di parapolvere esterno, raschiapolvere per le superfici di scorrimento e placche di assemblaggio provvisorie da rimuovere dopo l’installazione
I criteri progettuali per il dimensionamento dei dispositivi a disco elastomerico seguono i dettami della normativa vigente EN 1337, parte 5 – Structural pot bearings.
Per la redazione delle tabelle allegate sono stati considerati i seguenti parametri per il dimensionamento degli appoggi a disco:
Gli scorrimenti considerati sia per gli appoggi unidirezionali sia per quelli multidirezionali sono i seguenti:
Gli spostamenti addizionali della struttura, se richiesti, vanno aggiunti alle dimensioni della piastra di scorrimento.
Per il dimensionamento degli appoggi sono state considerate differenti classi di resistenza del calcestruzzo per la struttura superiore (laddove presente) e la struttura inferiore. Nello specifico:
Non sono state considerate eventuali pendenze.
I sistemi di ancoraggio sono conformi alle prescrizioni della normativa di riferimento UNI EN 1337 – parte 1 – Appoggi strutturali: Regole generali di progetto. Sono di seguito riportate le differenti soluzioni di ancoraggio in relazione alle caratteristiche delle strutture.
Per il trasferimento delle azioni orizzontali sono predisposti, nella piastra del basamento, dei fori per l’alloggiamento di tirafondi di ancoraggio.
I tirafondi sono in acciaio e vengono dimensionati considerando un riempimento dei baggioli in EMACO S55.
Laddove il rapporto tra le azioni verticali e le azioni orizzontali sia contenuto, la normativa consente di fare ricorso al solo attrito fra il basamento e la sottostruttura in calcestruzzo armato. In tal caso va però previsto un sistema di rigature di aggrappo sulla superficie inferiore del basamento per il fissaggio tramite resina epossidica.
Il trasferimento dell’azione orizzontale fra appoggio e piastra di ancoraggio in acciaio avviene tramite l’inserimento di un perno centrale in acciaio, collocato all’interno di un foro nella piastra stessa.
Sono inoltre previste zanche di collegamento fra la piastra di ancoraggio e la sovrastruttura in c.a.p.
Essendo nulla l’azione orizzontale il trasferimento dei carichi di taglio avviene per attrito tra la piastra di supporto delle superfici di scorrimento e la sovrastruttura.
Anche in questo caso è previsto l’inserimento di un perno centrale, che si inserisce all’interno di un foro, presente sulla piastra di ancoraggio, saldata alla trave di impalcato.
Nei dispositivi di appoggio fissi e unidirezionali il perno ha una funzione strutturale mentre nei dispositivi di appoggio multidirezionale hanno la sola funzione di centraggio.
L’appoggio rimane sempre in posizione orizzontale ed eventuali pendenze sia longitudinali sia trasversali dell’intradosso dell’impalcato sono garantite dall’inserimento di lamierini metallici sulla piastra di ancoraggio. In particolare è necessario, di volta in volta, un confronto con l’impresa, il prefabbbricatore oppure il costruttore a seconda che si tratti di opere in calcestruzzo, in calcestruzzo armato precompresso o in acciao.
I criteri di protezione degli appoggi a disco dagli effetti dell’ambiente, del clima e altre azioni che possono ridurre la loro vita utile seguono i dettami della norma EN 1337 parte 9.
Per le parti metalliche degli appoggi che potrebbero subire altrimenti danni ambientali a causa della corrosione, è previsto un ciclo di verniciatura. Sono escluse dalla verniciatura le superfici soggette a scorrimento, rotazione, aderenza per attrito o carico concentrato.
Il riferimento normativo è la norma EN 1337, parte 11, sul trasporto, l’immagazzinamento e l’istallazione degli appoggi strutturali.
Gli appoggi devono essere movimentati con cura e protetti da eventuali danni.
Sono previsti fori filettati per l’alloggiamento di golfari necessari al sollevamento con mezzi meccanici laddove non sia possibile la movimentazione a mano.
Gli appoggi a disco vengono forniti completi di assemblaggio. Se non vengono installati nella struttura subito dopo la consegna, è cura dell’utilizzatore l’immagazzinamento su apposito supporto, coperto da teli protettivi e ventilati dal basso. L’immagazzinamento temporaneo deve garantire la protezione degli appoggi da inquinamento o danni causati dall’esposizione alle intemperie (calore, pioggia, neve, grandine) e da contaminazioni o altri effetti negativi dovuti alle lavorazioni e al traffico di cantiere.